Qualche anno fa ho iniziato un’impresa di seguire a piedi l’antica Via dell’Ambra. Alla base di una pubblicazione scientifica e la carta aggiunta ho elaborato e seguito un percorso dalla Repubblica Ceca alla Costa Baltica e un frammento lungo il fiume Moldava anche dalla capitale della Repubblica alla città di Linz, nell’Austria del Nord. E attraverso l'area d'Austria e Italia ho giunto Aquileia. Ecco una delle diramazioni dell’antica via del commercio dell’ambra, che conduce da Aquilea sul mare Adriatico al Nord dell’Europa, alla Costa Baltica, ricca dell’ambra, al golfo di Gdańsk o alla penisola di Sambia Tutte le informazioni in polacco, Tedesco e italiano se le possono trovare sul sito: http://www.bursztynowyszlak.pl.html
V České: po stopách jantarových kupců
Pyccкий: пешком по янтарному пути
Deutsch: die österreichische bernsteinstrasse
English: in the footsteps amber merchants
Polski: fotoblog

e-mail: m.stroinska@op.pl

sobota, 26 stycznia 2019

Lungo il Danubio in Austria (limes danubiano)

Le località situate lungo il Danubio in Austria ed essendo gli oggetti dell’architettura militare romana consituivano sia il sistema di fortificazione sia i centri di comunicazione al confine tra l’Impero Romano con il Barbaricum. Vicino a questi luoghi di sosta, i mercanti partendo con l’ambra per Aquileia attraversavano il fiume. Il confine difensivo sia per la Provincia di Noricum sia per la Pannonia era di tipo differiva dagli altri confini dell’Impero perché lo stesso costituiva un confine naturale. Nel corso dei secoli del traffico frontaliero, il confine di nord era controllato dalle unità militari e i reparti ausiliari disposti nei campi legionari, nei forti e nelle torri di guardia. I connessioni di comunicazione avendoci l’inizio conducevano ai centri amministrativi come le città di Aelium Cetium (Sankt Pölten) ed Ovilava (Wels).


La parte austriaca del Danubio con la catena delle strutture unite con la via di limes. Dall’inizio del primo secolo la rafforzata linea di difesa dei romani proteggeva il confine naturale dai popoli germanici.

Certe avamposti militari sono state create vicino agli insediamenti già esistenti, p.es. celtici. Gli insediamenti civili (case, botteghe, negozi) che si sviluppavano nella vicinanza dei forti a volte, attraverso le città civili, sono stati trasformati nei grandi centri commerciali. All’inizio, nella maggior parte dei campi legionari, le baracche dei soldati erano di legno mentre i bastioni che proteggevano le caserme erano di legno e terra. Dall’inizio del II secolo si usava il sasso per i restauri, la modernizzazione oppure la rocostruzione dopo gli incendi. Per la costruzione di fortezze e confini, l’esercito romano utilizzava  il più spesso i materiali da costruzione locali. L’esercito gestiva la propria fabbriche di mattoni da dove i prodotti erano contrassegnati con il timbro dell’unità giusta.
Caratteristici dell'architettura militare tardoantica sulla linea di confine del Danubio, sono le torri angolari a forma di ventaglio, estesi dalle mura esterne del forte. Facilitavano l’osservazione e la difesa efficace nel caso dell’attacco  sui muri della fortezza.

Il forte Cannabiaca a Zeiselmauer

Il forte Cannabiaca si trovava presso il confine delle province del Noricum e della Pannonia (Pannonia superior). L’accampamento militare costruito alla fine del primo secolo per un equipaggio di 500 persone era composto da reparti ausiliari includendo la cavalleria e la fanteria (cohors equitata). Controllavano i terreni sulla costa a nord del Danubio densamente popolati dai germani.

Agli angoli inferiori del modello del forte si vede la forma della torri a ventaglio.

Le mura della proprietà presso la casa, una cosa che impressiona e ci si vorrebbe abitare…, ma ritorniamo alle descrizioni. Fuori i muri delle torri a vantaglio si vede delle impalcature di legno e dentro ci sono i sostegni delle trave del soffitto ben conservati.
 
A Tulln sul Danubio

Il forte Comagenis a Tulln faceva parte della catena dei forti romani nel bacino di Tulln. Le fortezze più antiche furono costruite nel primo secolo e furono fortificate con il muri di mattone essiccato oppure unito con una palizzata di legno. Un’scrizione dell’inizio del II secolo  informa di un’unità di arceri a cavallo trasferita del Commagene (oggi la Turchia orientale) al confine del Danubio. I cavalieri costruiscono una parte del forte di pietra e la chiamarono Comagenis.
Nel IV secolo, le fortificazioni furono rinforzate grazie alle torri massicce sul progetto della lettera „U”. La torre romana che proteggeva il forte di cavalieri da ovest è uno dei monumenti  meglio conservati nel limes danubiano in Austria. Nel medioevo compieva il ruolo di un arsenale che manteneva le armi e il polvere nello scopo di proteggere la città (il torre del polvere). Nel XIX secolo c’era un magazzino del sale dal quale il nome di „Salzturm” (la torre del sale) era conosciuto.

Accanto ai monumenti, Tulln sul Danubio è popolare delle sue fontane. Cosa in città può deliziare più di una fontana in una giornata calda. Ce ne sono tante.

Si riferiscono sia alla mitologia sia alla storia e rappresentano gli stemmi di tutti i comuni della provincia di Tulln.

La fontana sulla via  Rudolfsstraße e la via Wiener Straße che interseca.

E sulla piazza di rappresentanza Hauptplatz.

Museo cittadino di Sankt Pölten

Municipium Aelium Cetium fu costruito all’incrocio della strada romana da Ovilava verso est con la via di commercio lungo il fiume Traisen a nor oppure attraverso le Alpi a sud. 

La ceramice del III secolo ritrovata durante i lavori archeologici nelle vicinanze del Municipio. Nel magazzino c’erano almeno 250 piatti metà dei quali erano stoviglie in terra sigillata delle ultime serie di produzione.

Nella posizione privilegiata, accanto al percorso da Aelium Cetium a nord, si trovava il forte Augustianis. Analogamente come negli altri forti lungo il limes danubiano era disposta un’unità militare che controllava il confine dell’Impero Romano. La porta romana a Traismauer è una della più antiche costruzioni in Austria. Le torri di difesa costruite sul progetto nella forme del ferro di cavallo nel III secolo ospitarono in seguito le sale di guardia destinate per la guardia di porta e per quelli di turno di notte.


Romano Favianis a Mautern sul Danubio

Il forte Favianis controllava l’attraversamento fluviale. Era uno dei campi militari al quale era attribuito il nome di castellum che proteggava inoltre il confine naturale. Dall’anno 300 d.C. una parte dei soldati era responsabile dei lavori di costruzione, tra l’altro della produzione dei mattoni stampati (con timbro). 
Nelle vicinanze del forte si trovavano gli insediamenti civili. Ci abitavano sia  le famiglie dei soldati sia i fornitori locali, i mercanti e gli artigiani che producevano gli oggetti di uso quotidiano.

Nella moderna Mautern sul Danubio vicino alle mura romane si trova una scuola e in un parco giochi giocano i bambini, solo una favola...


Simile alle altre strutture di guardia di frontiera sul Danubio, nella tarda antichità, il forte è stato rinforzato di torri angolari sul progetto di ventaglio ed esteso al nord. Nella foto una delle torri conservate, nel fondo si vede una torre romana con un contorno delle mura a ferro di cavallo. Un solido muro di mattoni è stato conservato fino al terzo piano. Dalla metà del IV secolo le fortificazioni massicce proteggevano non solo le unità militari ma anche il popolo civile. Il rischio di essere attaccato era specialmente grande nel periodo dei raccolti quando tutti, i soldati compresi erano necessari nella raccolta. Maggiori raccolti attiravano più i nemici.


Pöchlarn

Ho intenzione di visitare un altro museo ma a causa del caldo dalla mattina sto cercando „una pozza d’acqua”.

Per un attimo dimentico la sete, perché c’è un bello verbasco accanto alla strada.

Museo cittadino Arelape a Pöchlarn

All’inizio del primo secolo dopo essere formato il confine del nord dell’Impero Romano, furono costruite le fortificazioni nei punti strategicamente importanti. I romani costruirono un campo dei legionari chiamato poi Arelape.
A cavallo tra il III e il IV secolo gli edifici dove alloggiavano i soldati furono ricostruiti competamente. Parallelamente al muro di difesa del campo ne costruirono un altro e rafforzarono le fortificazioni costruendo le torri sul progetto di ferro di cavallo e di ventaglio (d’angolo). Per di più, i due fossati più antichi che circondavano il campo furono sostituiti con uno più grande a profondo.

Il modello ci presenta le forme delle torri dopo la ricostruzione del forte che proteggeva il confine di nord dell’Impero Romano fino al V secolo.

Il forte Arelape dove si legge nei fonti antiche era uno dei campi ausiliari sul territorio di Noricum, c’era anche una base di flottiglia.

Il Danubio, una via d’acqua ed una via commerciale nell’epoca romana dove si trasportavano sia dei prodotti di uso quitidiano sia dei beni di lusso come: vino, olive nelle anfore, stoviglie, ceramica di terra sigillata dalle botteghe del Reno ed ostriche come una delicatezza esotica.

Enns


La città appartiene alla rete internazionale delle città chiamata Cittaslow.

Ce ne informa un segno della chiocciola. 


Museo di Lauriacum ad Enns

Grazie alle sua posizione privileggiata sul Danubio ed alla foce del fiume Enns, dall’inizio del primo secolo, il piccolo insediamento Lauriacum fu creato. C’era une sede di un commerciante e possibilmente quello militare. Il nome dell’insediamento indica un oppidum celtico che si trovava nella zone di Enns, vicino alle traversate principali del Danubio e della via commerciale dove percorreva l’ambra.
Alla fine del II secolo i soldati di fanteria costruiscono un campo militare vicino all’insediamento civile, dal quale prende il nome. Lauriacum dodato di una vasta infrastruttura militare e civile è una sede del comandante della legione ed una sede provvisoria del governatore della provincia di Noricum essendo non solo una base militare ma anche un centro amministrativo importante.
(Il territorio del regno norico era collegato a Roma da un mutuo accordo di amicizia per motivo di cui fu annesso all’Impero Romano senza combattere.)

La città di Lauriacum creata presso il campo legionario, ha ricevuto lo status di città in 212 e si stava trasformando in un grande centro di commercio al confine norico sul Danubio. A Lauriacum si stabilì, fre le altre, una ditta di commercio d’Aquileia che esportava il sale, il ferro e i metalli preziosi dal Norico.
Nel periodo pericoloso della tarda antichità, analogamente negli altri forti romani lungo il limes danubiano, la popolazione civile si è trasferita in campo legionario fortificato.

Il museo nell’antico municipio ospita una delle collezioni archeologiche le più vaste dall’epoca romana in Austria.

 

Lo schema di un legionario romano. Ai soldati hanno affidato i doveri della guardia di frontiera e i loro sottoufficiali avevano le diverse funzioni affidate negli uffici dell’amministrazione della provincia. I legionari svolgevao le funzioni della costruzione includento la costruzione o l’ampliamento delle struttute militari o degli immobili di interesse pubblico. Costruivano le strade, lavoravano nelle cave, si occupavano del trasporto o della produzione dei materiali da costruzione.


Ipocausto, il modello di riscaldamento a pavimento e a parete.
Il pavimente si appoggiava sui pilastri di mattone o di pietra, collegata da archi di mattone a cuneo o di grandi tegoli in laterizio. L’aria calda usciva dalla stanza dove si trovava il focolare e passava tra i pilastri sotto il pavimento. In seguito, l’aria era condotta nelle pareti attraverso i canali nei mattoni forati o gli altri tubi di argilla.

Museo cittadino di Leonding

L’unità maggiore la più vicina era disposta nel forte Lentia (Linz). Fra la catena di torri di guardia e gli accampamenti militari si poteva comunicare usando i segni di fuoco. E la ottima rete di comunicazione (via terra e via mare) era la base dell’amministrazione dello stato romano che funzionava correttamente.
L’odierna Alta Austria si sviluppava nell’epoca romana grazie alle tre strade principali. Un collegamento dall’est all’ovest con Carnuntum attraversava Lauriacum (Enns) e Ovilavis (Wels) fino a Iuvavum (Salisburgo). A Ovilavis si incontrava cosidetta via Norica, una via norica principale che collegava il nord con il sud della provincia di Norico e correva attraverso il Passo di Pyhrn. All’inizio del III secolo hanno modernizzato la strada litoranea sul Danubio a Boiodurum (Passau), che indica l’importanza militare di questo collegamento.

I detagli di un’auta da viaggio dai tempi romani (la ricostruzione) p.es. un tappo fissando una ruota su un asse.

Linz

La città storica ma anche dei veicoli variati.

È vero che non è nessun monumento, ma durante il percorso ci fa ridere e la fatica scompare. 


Klosterneuburg

Vienna - Klosterneuburg all’occasione delle XXII Giornate della Cultura Polacca in Austria
La via di limes da Vindobona (Vienna) ad ovest doveva evitare Klosterneuburg da sud perché fra Vindobona e Comagena (Tulln), la Selva Viennese (der Wienerwald) in alcuna parte „scivolava” e „scendeva” fino alla riva del Danubio. Tuttavia, esisteva una via di collegamento frequentata dall’esercito. Percorreva le successive regioni di Vienna: Heiligenstadt, Nußdorf e Kahlenbergerdorf e come una via militaria era frequentata dai civili come una via di valore locale. Attualmente, il forte a Klosterneuburg viene chiamato Asturis (una pubblicazione scientifica), tuttavia le ricerche archeologiche hanno scoperto il nome di Arrianis.
Il forte romano Arrianis è stato costruito nella seconda metà del primo secolo d.C. e gestito da un’unità ausiliaria (coorte) per proteggere il confine occidentale della provincia di Pannonia. Il nome viene confermato dai timbri in laterizio che possibilmente venivano prodotti e cotti nella foraci militari. Ovviamente il nome della struttura è stato esteso ad un villaggio civile vicus che si sviluppava accanto.


Klosterneuburg - all’epoca romana di Arriana Castra, era il campo più occidentale della unità ausiliarie della provincia di pannonia Superiore.

La descrizione in polacco:
 

in tedesco:

poniedziałek, 1 października 2018

La Fattoria Commerciale a Pruszcz Gdański

Dal secondo secolo a.C. fino alla metà del V secolo d.C., allo sbocco del fiume di Wisła, sul territorio di Pruszcz Gdański, c’era un centro commerciale importante. Ci si incrociavano i rami della Via dell’Ambra che univano i terreni del nord con l’Impero Romano. La Via dell’Ambra principale attraversava le province del Danubio e raggiungeva la costa meridionale del Mar Baltico. Nello stesso tempo esisteva anche un percosro marittimo collegando la Pomerania con le province occidentali dell’Impero e la rotta sud-orientale che conduceva dal Mar Baltico alla costa settentrionale del Mar Nero. Più o meno nello stesso tempo si sviluppavano la produzione e la spedizione commerciale che attraversava la Via dell’Ambra in Pomerania. Ci si poteva fermare nella fattoria commerciale. La fattoria è un centro d’insediamenti  economico e culturale che costituiva un punto d’incontro sulla rotta commerciale. Tali luoghi erano circondati da una palizzata o da altre fortificazioni difensive per difendere gli abitanti, i commercianti e la loro merce preziosa. All’antiquità gli insediamenti commerciali svolgevano le funzioni davvero svariate. Erano i luoghi: di scambio commerciale, di incontri sociali, di scambio di pensieri e esperienze con i nuovi vanuti dalle altre parti dell’Europa.

La ricchezza dei reperti archeologici e il loro contributo nello sviluppo del sapere delle storia di Pomerania ha ispirato la creazione di una ricostruzione di un insediamento commerciale chiamato Fattoria a Pruszcz Gdański. Attualmente un insediamento commerciale dal periodo dell’influenza romana, ecco un centro di mostra e educazione. Gli oggetti esposti provengono dalle collezioni dal Museo Archeologico e dal Museo dell’Ambra a Gdańsk. La mostra si chiama La Magia della Via dell’Ambra- i tesori da Pruszcz Gdański. I visitori possono ammirare la maestria degli antichi artigiani d’ambra che si presenta in gioielli intricati e frammenti dei vestiti. La mostra presenta anche gli oggetti che sono stati portati dalle province lontane dell’Impero Romano al territorio odierno di Pruszcz Gdański.

La casa dall’epoca delle influenze romane.

I dettagli della costruzione delle casa.

Uno di due entrate nella Casa dell’Artigiano dell’Ambra. La Casa dell’Artigiano dell’Ambra è una ricostruzione del luogo di lavoro di questo artigiano. Ci sono stati presentati gli oggetti usati oppure i manufatti. Durante gli scavi archeologici sul territorio di Pruszcz Gdański, hanno trovato molti bei gioielli d’ambra che dimostrano le capacità uniche degli artigiani locali.
 
Lo spazio libero nella costruzione del tetto di una casa.

Il riempimento della costruzione del tetto dentro la casa.

I dettagli visibili del riempimento fra le travi come l’argilla nelle pareti o le canne sul tetto.

La ricostruzione della bottega verticale di tessitura- il telaio nella Casa dell’Artigiano dell’Ambra.

Il muri fatto di treccia dividendo la casa in due stanza.

La Casa dell’Artigiano dell’Ambra di fronte e il carello di trasporto a sinistra.

La Casa del Fabbro ecco la costruzione fidele di una casa dall’epoca delle influenze romane. Di fronte all’entrata, c’è una bottega del fabbro: un focolare con un seccatoio e le botti di legno piene d’acqua  servendo a indurire i manufatti.

La casa è stata fatta da quercia e alberi da conifere. A casa ci sono i tipici arredi per la casa. Tutti gli oggetti di materiale, di legno, di vimini sono state prodotte in tecnica tradizionale.

La Casa del Fabbro all’esterno, su un ceppo ci sono gli strumenti di base di questo artigiano. Vala la pena notare che la maggior parte degli strumenti dei fabbri sono rimasti nella forma illesa fino ad oggi.

La palizzata con un cancello e torre di guardia.

La Casa dell’Artigiano dell’Ambra e del Fabbro è stata costruita sulla base del sapere archeologico con delle botteghe che trasferiscono i visitatori nei vecchi tempi.

Come era nel passato, c’era un recinto per animali nell’insediamento commerciale.

Il tetto, i materiali visibili da cui è fatto.

I visitatori possono godersi delle attrazioni preparate dei ricostruttori come: il tiro con l’arco, imparare a fare ceramiche, la lavorazione dell’ambra o del catrame e la degustazione del pesce affumicato in un affumicatoio preistorico.



La traduzione dal testo: il Dipartimento della Ricostruzione Storica
Centro della Cultura e dello Sport
Pruszcz Gdański

sobota, 27 lipca 2013

Vindobona - Vienna nei tempi dei Romani

Vienna (dal latino Vindobona), è una zona dove c'erano un campo legionario e un' insediamento della popolazione culturalmente diversa.
Nella caserma che aveva più di 20 ettari, all'interno del primo quartiere di Vienna odierna - Innere Stadt, stazionavano 6000 legionari. Le fortificazioni create alla fine del primo secolo, sono state costruite direttamente sul Danubio (sull'altopiano della collina per essere protetto contro le inondazioni). Costituivano uno dei punti di difesa, lungo il confine naturale (dal latino limes), con la Germania indipendente. Fuori dalla fortezza, si sviluppavano gli insediamenti urbani (dal latino canabae legionis). Questi centri commerciali, con numerose infrastrutture d'agricoltura e questi silvicolturali, erano indipendenti dei militari. La città civile nelle immediate vicinanze della caserma, è l'area del terzo distretto di Vienna odierna - Landstraße.
                                                                      
                                                  Mar Baltico
                                                       

                                           B A R B A R I C U M         
               ~~   o Lentia                                ~~
                              o Lauriacum   ~~   ~~        o Vindobona
                                                                                ~~ Danubio
                              N O R I C U M
                                                                     P A N N O N I A
                     o Virunum

         o Aquileia

Mare
Adriatico


Della fortezza legionaria
Al tempo dell'Impero Romano le caserme dei legionari erano progettati e costruiti secondo un sistema simile. Perciò ora a Vienna, è possibile individuare facilmente gli edifici più importanti e ricostruire le planimetrie. Si può disegnare l'abbozzo di fortezza circondata da mura con torri e fossati, sulla mappa nell'ambito delle strade di Tiefer Graben - Naglergasse / Graben - Rotenturmstraße.

Le strade del forte
Nel centro della caserma, all'incrocio tra le strade principali era un edificio del comando (dal latino Principia). Le strade ampie a circa 9 metri erano pavimentate e dotate di canali di drenaggio.
I marciapiedi su entrambi i lati delle strade principali del campo dei legionari erano dotati di tetto, sostenuto da colonne (dal latino porticus) di arenaria. Allora anche in caso di pioggia, si poteva andare su terreno asciutto verso le numerose taverne, botteghe, stalle e piccoli negozi.



Porta del forte
La fortezza aveva quattro porte, i cui nomi derivano dalla loro posizione.
Le imponenti torri delle porte, con mezze colonne, merli e fregi, avevano circa 20 metri di altezza che doveva fare una grande impressione sui cittadini.







Armamento e attrezzature
I legionari romani ricevevano regolarmente lo stipendio. In contrasto con l'attuale tempo, l'armatura e le armi non erano uguali, dato che li dovevano comprare da soli, o li ereditavano dai loro padri o parenti. Le armi e l'armatura sia per l'uomo che per il cavallo cambiavano molto. Le cinture militari e le imbracature, erano riccamente decorate. A Vienna, sono rari gli elementi conservati dell’armatura degli ex legionari, perché le parti danneggiate venivano sciolte e ne facevano le nuove.

Riscaldamento a pavimento
Nella maggior parte delle stanze di ufficiali c’erano riscaldamento a pavimento e a parete (dal latino hypocaustum). Sotto il massiccio pavimento costituito da due strati erano i pali di 1 metro, fatti di mattoni. Invece nelle pareti fino al tetto c'erano i pali fatti di mattoni vuoti, perché l'aria calda potesse passare su per i buchi. Perché il fumo non uscisse dal sistema di riscaldamento, i muri erano intonacati. La caldaia (dal latino praefurnium) era nella stanza accanto o nel cortile.

Delle acque reflue (fogne) 
e dei rifiuti
Delle acque reflue provenienti dalla fortezza erano dimesse dal sistema fognario ben definito sin dall’inizio. I Romani erano consapevoli dell'importanza dell'igiene nella prevenzione delle malattie. Le fogne erano situati lungo la strada principale, avevano una profondità di 2 metri ed erano rivestiti con mattoni. L'angolo di pendenza del terreno è stato utilizzato nel modo furbo - l'acqua di scarico veniva dimessa in fossati della fortezza, e poi verso il Danubio. Dei rifiuti enormi probabilmente venivano depositati sul versante del Danubio. Nei distretti civili le impurità erano solitamente scaricate in pozzi speciali e in fosse.
Il sistema idrico e la rete fognaria, li si può facilmente rintracciare nel film, che si può vedere nella sala didattica del museo.

Amministrazione e gestione
La Città civile era gestita dai suoi cittadini. Il consiglio comunale era composto da 100 membri della classe dirigente - l'élite locale. Oltre al prestigio, da queste posizioni si richiedevano i soldi propri per l'espansione della città. A capo di tutta l'amministrazione erano due persone (dal latino duumviri) che volontariamente e gratuitamente lavoravano per un anno per il bene della società. I commercianti e gli artigiani appartenevano alle associazioni professionali (dal latino collegia), e alcuni di loro anche ai vigili del fuoco volontari. Anche se oggi è noto che non vi era alcun sistema organizzato di smaltimento dei rifiuti, i proprietari erano responsabili del mantenimento della purezza dei loro possedimenti.
Economia
I cittadini della parte civile di Vindobona e della sua vicinanza, si mantenevano con i rifornimenti per i soldati romani, in particolare, i mercanti di insediamento urbano nei pressi della fortezza. Loro vendevano non solo i prodotti agricoli forniti dai quartieri circostanti, ma anche facevano commercio con i cibi esotici importati. Nella vendita erano anche dei prodotti fatti da artigiani che vi risiedevano, come vasi di ceramica, oggetti in metallo e in ossi. Il mercato concludeva anche i prodotti di lusso provenienti da regioni lontane, che aveva luogo attraverso la costruzione e l'ampliamento di strade. Il lavoro di costruzione era influenzato da una fabbrica di mattoni nella zona di Vidobona (Vienna 17, Hernals), di cava (Vienna 19, Nußberg) e da dove si poteva scavare il legno (Wienerwald).

Molti oggetti che noi attualmente usiamo nella vita di tutti i giorni, erano usati dai Romani, ma in una forma diversa.
Testo: Wien Museum Römermuseum

Römermuseum - un museo che racconta la storia della città romana di Vindobona. Esso è moderno e possiede due piani. E sulle pareti da un livello ad un altro, sui dipinti, si può vedere erano il campo di legionari e la città sul confine (Donaulimes) dell'Impero Romano.